Try to do the good thing (per esempio, tornare a scrivere)

Si riparte.

Su Facebook un manipolo di fan della pagina di questo blog ha risposto "presente" alla chiamata, dopo quasi un anno di silenzio. Questo blog è nato per me, eppure aveva raggiunto un discreto seguito, e a dirla tutta non mi solletica l'idea di mantenerlo pensando di parlare ad una sala vuota. Se qualcuno mi legge, mi fa piacere e so di comunicare a qualcuno. Questo posto non è più la stanza dove ammucchiavo giorno per giorno le sensazioni del diventare - e poi essere - padre. Il pancione è lontano e le dinamiche del tempo ci hanno portato dentro la scuola primaria, ad una totale autonomia nel vivere e nel gestirsi delle mie figlie, l'altro giorno gliel'ho detto, ora che sapete tagliarvi la carne da sole col coltello, siete a posto. Anche sui compiti a casa stanno raggiungendo un discreto grado di indipendenza, così come nei giochi. Scivolano via, festina lente si avviano verso l'infanzia matura, verso mondi nuovi.

E così questo blog diventerà (anche) qualcos'altro.

Ho provato ad aprire spazi alternativi dove raccontarmi, ma senza successo e costanza.
Ritorno qua, dunque, all'origine, un luogo in cui ho capito che la scrittura poteva diventare parte importante della mia vita, e sembra che in qualche modo sia successo davvero: alcuni miei racconti sono stati premiati, altri sono finiti dentro dei libri di carta, così come di carta, da Luglio, sarà il mio libro d'esordio, una storia scritta quasi quindici anni fa, una storia di amicizia ambientata nel Medioevo. Aspetto l'editing e la copertina, tra qualche settimana, al tramonto della primavera, potrà dirvi qualcosa di più preciso.

Nel frattempo, quel manipolo che continua a seguirmi potrà leggermi qui.

(ah, sì, ho anche fatto il settimo tatuaggio. Prova a fare la cosa giusta, una di queste cose è proprio questa: tornare qui!)




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