Qualcosa che non c'era

Labirinth, Ecco che, Lontano da qui, Heaven out of hell, Rainbow, Dancing, The waves, Pagina bianca, Qualcosa che non c'è, Eppure sentire, L'anima vola, Stay, Maledetto labirinto, A modo tuo, Luce, Broken, Ti vorrei sollevare, Gli ostacoli del cuore, Together, Cure me.

Barolo, 19 luglio, Festival Collisioni, concerto di Elisa.


Sulle prime note di Labirinth io ero in cerca di cibo (Collisioni è un festival stupendo ma con qualche falla organizzativa...) e sono corso in piazza facendomi largo tra la folla come Mosè nel Mar Rosso.
Ginevra appena sveglia mi vede, mi abbraccia e viene in spalletta, e da lì non si schioderà più - salvo qualche pausa in spalla allo "zio" - fino a saltare sopra papà che salta sulle due hit di chiusura. Together e Cure me, urlandomi "più forte, più forte!".
Adelaide farà in tempo a sentire le canzoni che da mesi suonano nel cd in macchina, le due "oooooh" (Ecco che e Lontano da qui), per poi addormentarsi nel passeggino nel momento morbido del concerto, con i lenti Dancing e The Waves.

Sì, siamo stati ad un concerto con le nostre due figlie ed è stato meraviglioso!
In una piazza strabordante di vino, pelle e musica, Ginevra dall'alto delle mie spalle mi guardava e rideva, cantando le poche strofe che conosce a memoria, con le mani nelle mie, sempre in movimento.
E' stato uno dei momenti più alti della mia vita di padre.

Mi ero già impostato, prima dell'inizio, sulla modalità Keep Calm, immaginando di dover abbandonare la piazza dopo le prime canzoni, sentendole rieccheggiare sulla strada del ritorno verso il camper, che invece ci ha atteso a valle fino a mezzanotte, orario di un ritorno al buio di una torcia.

E il racconto della vacanza appena trascorsa non poteva che cominciare da qui, dal suo reale inizio.
La prima tappa di dieci giorni in giro a cavallo delle Alpi: dopo Elisa c'è stata Bardonecchia blucerchiata, il Moncenisio, Chambery, le gole del Verdon decise all'ultimo e il rientro moderato, con pranzo a Grasse, aperitivo a Sanremo e cena a Imperia.











Le ore intorno al camper sono sempre ricche, di sorrisi e discussioni, giochi e castighi. Ci piombano addosso come se fossero un concentrato di qualche mese riunito in pochi metri quadrati. Non è sempre magnifico, torniamo stanchissimi ma sempre con qualcosa che prima non c'era, una memoria in più da spiegare, da tenere, da rivivere ripensandola. Spero anche che le bimbe - forse più Ginevra che vola verso i 4 anni - comincino a serbare, d'ora in poi, qualche frammento di vita.
E' bello sentirle quando ricordano momenti del passato, quasi a conferma che loro ci sono, e che c'è già un "ci sono state", quando eravamo là c'erano e abbiamo fatto delle cose insieme. Quest'anno è di vera transizione: prima le portavamo con noi, oggi vengono con noi, respirano con noi, viaggiano con noi. Non le trasportiamo da un luogo all'altro, sono parte attive del nostro percorso. Elaborano discorsi, ragionamenti.

E' qualcosa che prima non c'era, qualcosa da affrontare e afferrare. E' l'età che aspettavamo e che non vorremmo, questa no, mollare mai. Non ci manca la quotidianità neonatale...saremo lieti di poterla rivivere tra un po', magari...da "zii"... chissà... :-)

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