Lettera da un amico che sta per diventare papà.



Io, tra i pochi, ho tre Amici. 
Nessuno si senta offeso, ma quei tre sono “quei tre”.
Un’amicizia quasi trentennale, una di venti, e un’altra che ha toccato i dieci anni.
Galeotte furono le medie, il liceo e l’università.


Due di questi, oggi hanno il pancione e in un domani saranno padri. 
Qualche secondo fa in una mia lettura abituale ho visto questo post.

E sono sempre le mamme al centro... 
Noi siamo quelli della gravidanza passiva, quelli dentro i quali nulla cresce, che non sia l'attesa, la curiosità, e un briciolo (o qualche briciola) di paura. 

Cosa può dire un papà ad un amico che sta per diventare papà? Forse niente. Io non ho avuto nessun amico che durante la gravidanza si è avvicinato sussurrando guarda che succederà questo, questo e quest'altro. Meglio così, credo.

Eppure, ci sono dei momenti in cui ci si chiede "sono l'unico ad aver avuto questa reazione? L'unico a pensarla così? Ci sono altri papà come me?"

Probabilmente non sono la persona più adatta per consigliare "come comportarsi", "cosa fare", "cosa dire". Forse meglio attenersi ad una lista sparsa di cose. Sensazioni, Pericoli da schivare, piccoli trucchi da sapere. 

Vediamo a ruota libera cosa mi viene in mente. 
Avessi mai due amici che stanno per diventare padri, direi loro...

  • Vivete la gravidanza e il parto in prima persona. Non fatevi raccontare quello che succede e succederà. Informatevi, preparatevi per il giorno in cui la mamma dirà "forse è meglio andare all'ospedale". Il percorso in macchina, i parcheggi, i possibili imprevisti. Anche i diversi scenari: se succede di giorno? Se succede di notte? Cosa cambia? Non per paranoie, ma perché non vorreste mai pentirvi di non essere presenti perché state cercando parcheggio. Piuttosto, se il rischio è quello di girare intorno all'ospedale mentre la mamma spinge fuori vostro figlio, pensate ad un taxi!
  • Non pensate di dovervi comportare in un certo modo con vostra moglie, o con i figli appena nati, perchè qualcun'altro ha fatto così o ti hanno detto che "si fa così". Voi siete la vostra famiglia, e basta. Fatevi consigliare prima di tutto da voi stessi (quindi leggete questo post e poi dimenticatevene :-D )
  • Fotografate la vostra nuova vita. Ricordatevi i piccoli momenti, perché sarà meraviglioso, in futuro, riparlarne. Cercate di non perdervi per strada il presente, cercate di essere quel presente.
  • Prima di comprare (o farvi regalare) TUTTO, informatevi bene; soprattutto pensate a quello che vi servirà davvero in base ai vostri ritmi, alle vostre abitudini. Ci sono gruppi di scambio tra mamme che permettono di non buttare via prodotti ottimi (soprattutto vestiti) e di risparmiare davvero tanti soldi
  • Considerate che i giocattoli sono quasi tutti inutili. Cercate di abituare i vostri figli, da subito, a inventarsi dei giochi, a divertirsi con pochi buoni oggetti. Se ripenso ai primi sei mesi di Ginevra e Adelaide, mi vengono in mente due o tre giochi davvero interessanti. Per il resto, bastate voi, un po' di solletico e qualche salto. Tant'è che noi, quasi da subito abbiamo "ordinato" ad amici e parenti di non regalare giochi, o di valutarli prima con noi. E, come regola generale, meglio un gioco per un livello di età lievemente superiore. Noi abbiamo introdotto i lego a sei mesi, ed è stata un'ottima scelta.
  • Cercate di essere interscambiabili con la mamma. Io ho impiegato troppo tempo per raggiungere un livello di tranquillità e competenza adeguato. Anche la mamma ha diritto di prendersi qualche ora di riposo, magari solo per farsi un giro per gli affari suoi. E allora voi dovrete essere pronti, sereni e preparati per rimanere da soli con un esserino che non parla, si caga addosso, piange senza dirvi perché, dorme quando voi volete mangiare e mangia quando voi vorreste dormire.
  • Modulate il tono di voce a seconda delle situazioni. Non sprecate il tono "da sgridata" per situazioni di poco conto, e per le quali c'è un'alternativa valida. Questa cosa si impara col tempo, ma è importantissimo capirla. Se sgridiamo i nostri figli per ogni singola cavolata, continueremo a farlo per il resto della loro vita. Tenete presente che questo è un consiglio che vale anche per me, oggi...
  • Comprate una confezione di latte in polvere (fatelo per scaramanzia, non si sa mai) e cercate una farmacia che affitti un tiralatte (anche se potrebbe non servire, potrebbe essere utile per fare una scorta e consentire a voi di allattare e alla mamma di riposare).
  • Fregatevene totalmente dei consigli "ad una via". Se qualcuno vi dice "bisogna fare così", fate finta di ascoltare per educazione e poi scordatevi quello che vi ha detto.
  • Cambiate la vostra vita. Soprattutto i primi mesi, non serve rinchiudersi in casa, ma serve passare TANTO tempo con la vostra famiglia, senza l'ossessione di rincasare ma con la voglia di fare qualcosa con loro.
  • Vostra moglie potrà sembrare completamente fuori di testa, dirà a volte cose che non pensa e non dirà cose che vorrebbe dire. Voi dovete "solo" esserci e fare cose, trovare un ruolo attivo, rendervi utili...non fatevi MAI beccare a fare niente e ciondolare per casa! (praticamente come adesso ma con un neonato da gestire :-D :-D )
  • I vostro hobby sono i vostri hobby e vi consentiranno di sopravvivere quando vostro figlio non dormirà e penserete di lasciarlo un mesetto dai nonni. Manteneteli, i vostro hobby. Per quanto possibile. Almeno uno.
  • Quando le forze e il meteo lo consentono, uscite tutti insieme. Che siano due passi al sole mangiando focaccia o un weekend in agriturismo, poco importa. Nei primi mesi per vostro figlio non farà differenza, quindi non serve andare alle Maldive, ma basta un weekend in campagna per dire a voi stessi che "tutto sommato non è cambiato molto da prima".
  • Leggete questo blog riprendendolo dall'inizio (parte a metà della prima gravidanza)...magari trovate qualche spunto interessante :-D
Credo che potrei andare avanti all'infinito. 
Mi fermo, perché in fondo resta valido un unico consiglio: fai il papà, senza dimenticare di essere un marito.

Così tutto andrà bene: magari rischierete lo stesso di gettarvi a turno dalla finestra, magari vi verrà voglia di andare dallo psicologo, magari vi scapperà qualche urlo o qualche bestemmia di troppo,  ma alla fine, magari, se riuscirete a tendere la mano in tempo, anche dopo il peggior litigio della vostra vita, tutto andrà bene...

(la foto è tratta dal Diario del cattivo papà...potrebbe essere una lettura interessante :-D)

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