Pallina e Neve (e un film da rivedere)



“Perché Neve non c’è più? Perché Pallina non c’è più?”

Neve e Pallina erano due animali. Il cane di un nostro amico e la gatta di mia mamma. Le bimbe ci chiedono dove sono adesso. Niente paradisi, per carità, niente “si sono addormentate e non si sono più svegliate”.

Proviamo con Einstein e vediamo cosa succede.
Magari ci crescono due astrofisiche in casa.

Quindi, tralasciando vite ultraterrene e tenebrosi addormentamenti nel sonno, il buon Albert direbbe, fisicamente parlando, che Neve e Pallina sono due animali. Si sono solo fermate, biologicamente, ma continuano a vivere nello spazio-tempo: noi non abbiamo le capacità, o il modo, per vederle ancora, per andare a trovarle. E loro idem, non possono tornare a trovarci, se non nei sogni e nei nostri ricordi, in forme che la nostra mente rappresenta ma che sono lontane dalla realtà che siamo abituati a vivere.

Ma perché, mi chiedo io, non possiamo considerare un sogno o un ricordo come qualcosa di reale? Perché non possiamo “toccare” gli elementi del sogno?
Forse Perché non ne sentiamo l’odore?
Perché non possiamo interagire con il nostro corpo?
Essenzialmente, sì. Non consideriamo reali sogni e ricordi perché non possiamo farne esperienza con i nostri cinque sensi. In questo modo, però, facciamo un torto a quella meravigliosa macchina che è il nostro cervello, una macchina in grado di viaggiare liberamente nello spazio-tempo (solo all’indietro?) riportando alla nostra memoria persone, animali cose ed eventi vissuti (e forse, non solo quelli).

E’ tremendamente affascinante, vero?

Se pensiamo ad un oggetto che non è di fronte a noi, o ad una persona cara che non c’è più, la vediamo nella nostra mente. Possiamo girare l’immagine, ruotarla, ingrandirla. Il nostro cervello può fare cose straordinarie senza usare nessuno dei cinque sensi. Chiudo gli occhi, alzo le mani, mi tappo il naso e le orecchie, tengo la bocca chiusa. Il cervello continua a elaborare immagini. Non hanno odore, non posso toccarle, non posso vederle con gli occhi eppure ci sono. E posso divertirmi ad inserirle in contesti irreali.
Posso immaginare Pallina correre sulla Luna.
Posso immaginare Neve saltare in un campo di fragole.
Posso immaginare mio nonno guidare un’astronave.
Posso vedere me stesso volare.

Il nostro cervello è la macchina più potente che esista in natura. Non ha l’energia per portar con sé il corpo, o forse non sappiamo utilizzarlo per fare ciò che oggi si ritiene impossibile; e già quell’oggi stona rispetto alla teoria dello spazio-tempo: chissà “nel futuro” cosa sappiamo già fare, dobbiamo solo arrivarci con il nostro presente, allo stesso modo in cui la luce delle stelle arriva a noi quando queste sono già spente.

Così, senza alambiccarmi troppo, penso che alle bimbe potrò rispondere così, per spiegare la morte di Pallina e Neve.
Semplicemente:

“Pallina e Neve si sono fermate nello spazio e nel tempo. Noi andiamo avanti, non possiamo tornare da loro ma possiamo ricordarle. Anche loro non possono più venire da noi, ma possono ricordarci..”

Ok, ok, i concetti di spazio e tempo sono astratti. I bambini hanno bisogno di esempi pratici. E poi non è vero che si sono fermate. Se potessimo viaggiare nel tempo, le vedremmo eccome, in movimento, vive!

“Pallina e Neve continuano a muoversi nello spazio e nel tempo. Gli animali, le persone, le cose che non vediamo più non sono “distrutte”. Continuano a muoversi ma in un modo che noi non possiamo più “vedere”.  Noi ci siamo spostati un po’ più avanti, non possiamo tornare da loro ma possiamo ricordarle, vero? Se pensiamo a Pallina vediamo un gatto bianco e grigio, possiamo anche disegnarlo. Se pensiamo a Neve, “vediamo” un cane tutto bianco e peloso.  Anche loro, purtroppo, non possono più venire da noi, ma possono ricordarci. Se Pallina pensa a Ginevra e Adelaide vede due belle bimbe che giocano con lei."

Poi, per dare a tutto il discorso un elemento di speranza, potrei aggiungere:

Ah, poi, ragazze, ho una cosa da dirvi: ci sono degli scienziati (dottori?)  che stanno studiando un modo per viaggiare in questi posti, dove le persone e gli animali che abbiamo conosciuto continuano a esistere. Però è una cosa molto difficile da fare, ci vorrebbe una macchina speciale non ancora costruita, e soprattutto tanta tanta velocità… ora diciamo che è “impossibile”…ma tanti anni fa molte cose si pensava fossero impossibili. Si diceva che era impossibile andare sulla Luna, e invece delle persone ci sono state! Si diceva che era impossibile volare, e poi hanno inventato gli aeroplani (ecc…ecc…).Così, forse, un giorno, troveremo il modo, si dice così, di “viaggiare nel tempo”, esattamente come “viaggiamo nello spazio” quando ci muoviamo.”

Io mi sono convinto…basta trovare il modo, la frequenza giusta per parlare con due bambine di questi argomenti. Una frequenza, come un padre e un figlio con una radio speciale...non a caso uno dei film che mi ha affascinato maggiormente...

Commenti

Post più popolari