Lettera da Kobane



Voi, che vi arrabbiate perché "il pediatra non viene a casa a vedere il mio povero picci con la febbre a 38".

Voi, che avete avuto in dote i cavalli invece che le zebre (e non sapete quanto siete fortunati grazie a questo destino geografico).

Voi, che i vostri bimbi possono annegare soltanto per vostre colpe e insulse sbadataggini (magari nella vostra piscina privata).

Voi, che potete permettervi di perdere tempo nella rabbia e nella frustrazione, foraggiando il vostro orgoglio e il vostro egoismo.

Voi, che nella lista di cose da fare avete il prossimo viaggio e il prossimo acquisto.

Voi, che potete anche annoiarvi.

Voi, che vi saltano i nervi se non c'è collegamento Internet.

Voi, che mediamente cambiate un cellulare all'anno.

Voi, che vi fanno scegliere chi votare e quale religione professare.

Voi, che avete un sacco di assicurazioni e potete decidere se e dove farvi curare.

Voi, che i drammi del mondo li vedete scorrere sulla bacheca di Facebook.

Voi, che spendete soldi in vizi per potervi ammalare.

Voi, che tra i vostri peggiori incubi annoverate "prendere l'autobus quando è pieno e fa caldo" e "la coda in autostrada al rientro dalla ferie", e vi sentite privati dei diritti fondamentali.

Voi, che vi siete sentiti Charlie per qualche giorno.

Voi che oggi siete tutti genitori di Aylan, e riuscite a discutere persino con chi si sente più bravo di altri per la scelta etica di non pubblicare una foto.

Voi, che non dovete sentirvi in colpa, certo che no, di essere più fortunati.
Dovreste solo cercare di vivere per onorare questa fortuna.

Io vorrei riuscire a fare almeno una cosa nella mia vita di padre.
Far capire alle mie figlie questa fortuna.
E so che per adesso, non ce la sto facendo...almeno non del tutto.





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