Una famiglia un po' "furiosa"...
Lo siamo, a corrente alternata.
Discutiamo, litighiamo, ci arrabattiamo (termine dialettale intraducibile).
Quattordici anni fa stavamo per conoscerci, oggi siamo in quattro, più uno (mio zio) e un'altra esserina (il veterinario l'ha chiamata ravattin, altro termine dialettale) di 8 kg.
L'avevo citata di sfuggita in fondo a questo post, ma mi sembrava giusto darle una migliore dignità e presentarla ufficialmente. Si chiama Furia, ed ecco perché ho aperto con il titolo che leggete. Non l'abbiamo chiamata noi così, ma forse è capitata nella famiglia giusta, coì soavemente furiosa. E lei rispetta lo stile di famiglia e si arrovella nell'erba, ci corre incontro come una pazza scatenata. Va in giro a prendersi i legnetti e se li porta nell'angolo più recondito del giardino...per sgranocchiarseli. Le bimbe ridono come pazze.
Furia arriva ad noi dopo aver fatto un pre-affido di un giorno con un'altra simpaticissima cagnolona di 20 kg, troppo irruenta e potenzialmente pericolosa per le bimbe, e difficilmente gestibile dalla persona che di giorno ha in custodia il cane (mio zio). Così, su consiglio delle volontarie, abbiamo riportato Daisy al rifugio e la ricerca del "cane giusto" è cominciata.
Quando si hanno figli è ovvio dover fare delle scelte, perché il cane non è un gioco, ma i bambini devono poterci giocare in tranquillità, il cane non è un vezzo degli adulti (io volevo un Rodhesian, ma me ne son fatto una ragione...).
Se avete intenzione di far entrare nella vostra famiglia un quattro zampe, pensateci bene e soprattutto, non correte in canile (o in allevamento) pensando di tornare a casa col cane. Le procedure in entrambi i casi possono essere molto lunghe. Prendetevi anche voi il tempo di decidere e di valutare l'indole del cane che avete di fronte. Portate i figli con noi, spiegando che il cane non è un prodotto del supermercato che si "compra", ma un essere vivente che entrerà in famiglia e dovrà essere amato e accudito, non "utilizzato".
Per aiutarvi nella scelta e nell'eventuale vita futura con il vostro nuovo amico, sul web, nelle edicole e librerie vi sono un'infinità di siti, libri, manuali e riviste dedicate. Me ne hanno segnalata una e mi sembra interessante: si chiama MyDog&Me; mi ha colpito molto il claim. "La guida pratica e completa per essere il miglior amico del tuo cane". Perché, ve l'assicuro, un cane entra in modalità migliore amico dopo pochissimo tempo dall'adozione. E non resetta mai più quella modalità. Vi accoglie ogni giorno come se non vi vedesse da anni. Anche se siete stati via dieci minuti scarsi.
Siamo noi - sempre noi umani, i difficili, i complicati - che dobbiamo capire cosa significa diventare amici di un cane. Amici, prima che padroni. Padrone è un termine triste, che dovrebbe essere superato: se state pensando di prendere un cane, pensate prima di tutto che diventerete "migliore amico" di qualcuno, e non "padrone" di qualcosa...
Discutiamo, litighiamo, ci arrabattiamo (termine dialettale intraducibile).
Quattordici anni fa stavamo per conoscerci, oggi siamo in quattro, più uno (mio zio) e un'altra esserina (il veterinario l'ha chiamata ravattin, altro termine dialettale) di 8 kg.
L'avevo citata di sfuggita in fondo a questo post, ma mi sembrava giusto darle una migliore dignità e presentarla ufficialmente. Si chiama Furia, ed ecco perché ho aperto con il titolo che leggete. Non l'abbiamo chiamata noi così, ma forse è capitata nella famiglia giusta, coì soavemente furiosa. E lei rispetta lo stile di famiglia e si arrovella nell'erba, ci corre incontro come una pazza scatenata. Va in giro a prendersi i legnetti e se li porta nell'angolo più recondito del giardino...per sgranocchiarseli. Le bimbe ridono come pazze.
Furia arriva ad noi dopo aver fatto un pre-affido di un giorno con un'altra simpaticissima cagnolona di 20 kg, troppo irruenta e potenzialmente pericolosa per le bimbe, e difficilmente gestibile dalla persona che di giorno ha in custodia il cane (mio zio). Così, su consiglio delle volontarie, abbiamo riportato Daisy al rifugio e la ricerca del "cane giusto" è cominciata.
Quando si hanno figli è ovvio dover fare delle scelte, perché il cane non è un gioco, ma i bambini devono poterci giocare in tranquillità, il cane non è un vezzo degli adulti (io volevo un Rodhesian, ma me ne son fatto una ragione...).
Se avete intenzione di far entrare nella vostra famiglia un quattro zampe, pensateci bene e soprattutto, non correte in canile (o in allevamento) pensando di tornare a casa col cane. Le procedure in entrambi i casi possono essere molto lunghe. Prendetevi anche voi il tempo di decidere e di valutare l'indole del cane che avete di fronte. Portate i figli con noi, spiegando che il cane non è un prodotto del supermercato che si "compra", ma un essere vivente che entrerà in famiglia e dovrà essere amato e accudito, non "utilizzato".
Per aiutarvi nella scelta e nell'eventuale vita futura con il vostro nuovo amico, sul web, nelle edicole e librerie vi sono un'infinità di siti, libri, manuali e riviste dedicate. Me ne hanno segnalata una e mi sembra interessante: si chiama MyDog&Me; mi ha colpito molto il claim. "La guida pratica e completa per essere il miglior amico del tuo cane". Perché, ve l'assicuro, un cane entra in modalità migliore amico dopo pochissimo tempo dall'adozione. E non resetta mai più quella modalità. Vi accoglie ogni giorno come se non vi vedesse da anni. Anche se siete stati via dieci minuti scarsi.
Siamo noi - sempre noi umani, i difficili, i complicati - che dobbiamo capire cosa significa diventare amici di un cane. Amici, prima che padroni. Padrone è un termine triste, che dovrebbe essere superato: se state pensando di prendere un cane, pensate prima di tutto che diventerete "migliore amico" di qualcuno, e non "padrone" di qualcosa...
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