Natale e adrenalina...



Vigilia e Natale perfetti, con Ginevra che di notte dorme 8 ore e di giorno non si scompone per i via vai, gli spostamenti, il giro di abbracci e coccole che in certe giornate si moltiplicano. E' sembrata una navigata ed esperta bimbetta di 6 mesi, e non la lattante di 50 giorni e spiccioli quale effettivamente è. A ricordarci che è ancora davvero piccola e fragile, un attacco di non si sa che cosa (coliche?) l'ha presa meno di un'ora fa...nel mezzo della pappa pre-notturna. E' il classico periodo di pianto apparentemente immotivato, in cui i genitori si guardano perplessi cambiando posizione, ambiente, contorno al neonato di turno senza ottenere risultati positivi.

Noi siamo effettivamente MOLTO fortunati (nei 50 giorni e spiccioli forse questa è stata la seconda volta di pianto ininterrotto e prolungato per più di 10 minuti...)

Ora sento che è ancora un pò agitata, ma sta cercando di addormentarsi: vediamo se il ciuccio, le gambe leggermente rialzate e la tranquillità della notte avranno un effetto calmante. Anche su di me, perchè l'adrenalina è salita. Ho pensato che non esiterei a prendermi tutto ciò che fa star male mia figlia e passarlo a me, per farla stare bene. Ovviamente non è successo nulla, era solo un pianto per "mal di pancia", ma i pensieri si sono avvicendati in fretta: preoccupazione, stai calmo, se siamo tranquilli starà meglio, cosa ci hanno detto di fare se piange e non si sa perchè? cambiare posizione, farle sentire che siamo lì, massaggiarla, accarezzarla, cambiare stanza, far suonare qualcosa, ricambiare posizione, ancora massaggi, carezze, siamo qui Ginevra, siamo qui noi, non può succedere niente di male. Mi senti, mi vedi, siamo qui.

E' andata. Dorme. Direi da venti minuti buoni. Siamo bravi. Buon Natale Amore, siamo bravi. Siamo mamma e papà, papà e mamma, marito e moglie, uomo e donna, yin e yang. E' tutto vero. C'è una personcina nuova in casa: la stiamo facendo crescere, la facciamo giocare, la nutriamo, la coccoliamo, le parliamo e lei comincia a rispondere. E' nostra figlia e si chiama Ginevra. Grazie, grazie per averle dato la luce. Grazie per le tue parole e il tuo senso della famiglia. Grazie per te stessa, grazie per essere la madre di nostra figlia. Grazie per essere Valentina.

Sì, lo sai, scrivere mi fa bene e ora ho consumato l'adrenalina che era rimasta. Vengo a dormire, il tempo di caricare una foto e arrivo.

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