Lettera aperta di Adelaide al "signor" Monti


Buongiorno signor Monti,

scusi se la chiamo solo “signore” ma non me ne intendo tanto di ossequi e formalismi. Tanti bambini in questo periodo scriveranno a Babbo Natale. Tanti, ma non tantissimi, credo.

Io sono una bambina che sta per nascere, quindi di Babbo Natale non mi interesso ancora. Se non faccio scherzi ai miei genitori arriverò nei primi giorni del 2012. Un anno che non sarà facile per le famiglie italiane, almeno così sento dire là fuori.

Le scrivo questa lettera perché ieri sera, dalla pancia della mamma, ho sentito mio papà dire delle cose. Molte di queste cose le diceva nella sua testa, ma io le ho percepite. Ho percepito anche i suoi occhi preoccupati. Perché papà ha fatto due conti di “fine anno”. E dopo averli fatti, ha pensato che, se quest’anno andremo più o meno a pari tra entrate e uscite, l’anno prossimo dovremo stringere un pò, viste le misure prese dal Suo Governo Temporaneo per “salvare il nostro bel Paese”.

Papà non discute la volontà di fare cassa per un sistema messo alle strette dalla crisi, dal debito pubblico e dalla finanza e politica Europea. Però c’è una cosa che proprio a papà non va giù.

Quello che non va giù a papà è la tassa sulla nostra casa, o meglio, non l’aver considerato il fatto che molte famiglie come la nostra “hanno” una casa che in realtà è della banca. Di fatto è l’unico modo per poter acquistare un’abitazione: pagarla il doppio e poter dire che è casa propria al 100% solo dopo 25 o 30 anni. Se va bene. Io non ne capisco molto, perché sono la più piccina di casa, e questa casa la devo ancora vedere!

Per ora la mia casa è la pancia di mamma.

Qui sto bene, sono al sicuro, mi danno da mangiare e non devo pagare per starci.

Fuori, sento persone che discutono, si animano, si agitano, sono preoccupate. Non solo per questa nuova tassa: sento spesso la parola pensione. Ho anche saputo che i miei nonni in pensione ci andranno molto più tardi del previsto. Io e mia sorella andremo quindi all’asilo per molti anni: anche questa è un’altra voce di spesa che tra qualche tempo papà pensava di poter smarcare, o quantomeno contenere.

Ho sentito tutte queste cose, ma so benissimo, perché lo sento, che i miei genitori sono forti e non hanno paura del futuro. Stanno crescendo e tirando su una famiglia stupenda e continueranno a farlo. Di riffa o di raffa, come si dice da noi, si andrà avanti. Con o senza le vostre misure, con o senza i vostri tagli, con o senza le vostre decisioni.

La saluto signor Monti, con il sorriso di mia sorella: io sono quella sotto, nel pancione, anche se non mi vede io la vedo… avete detto che ciò che avete fatto è indispensabile per i figli dei cittadini italiani.

In tutto cuore, me lo auguro.

Adelaide Scorza




Commenti

  1. Amico mio,
    anche se non ci conosciamo,
    la letterina della tua bimba (adesso è nata?) è bellissima. Ma non è soltanto questa la questione: è vera e riguarda tanti giovani come te che hanno il "coraggio" e la fortuna (mia figlia non l'ha avuta...), di avere figli. Io scrivo. la mia e mail è parmenide2008@libero.it. Se tu, di tua spontanea volontà, mi spedissi la lettera vorrei provare a farla "girare", con il tuo nome, ovviamente e una mia presentazione per aprirle la strada.
    In ogni caso ti faccio davvero i miei migliori auguri per tutto e aggiungo che è normale avere "molti se stessi", qualche volta in conflitto (Pirandello insegna), ma è bellissimo riuscire a farli convivere, come fai tu.
    Un abbraccio.
    Bianca Fasano

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    1. Ho risposto e inviato la mail all'indirizzo, grazie per il commento e per l'apprezzamento.

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