Scombussolati


La settimana appena trascorsa dopo la prima mattina di Settembre è stata massiccia...fatta di tanti pezzetti. Scombussolata. Un po' come papà e mamma stamattina.
Per consegnarla ai posteri degnamente dovrei scrivere tanti, tanti, tanti post, e invece racchiuderò tutto qui, in un unico post che ne vale sei. Perché il mese di Settembre è un mese in cui i genitori devono pedalare, e gli spazi per il tempo libero si restringono clamorosamente.

Notti da odiare, la replica.

Un anno fa raccontavo una notte da odiare. Questa notte c'è stata una replica, con un buco di sonno dalle due alle cinque, e Adelaide infine a nanna sul divano - l'ho trovata che dormiva schiacciata tra il divano e il pouff, a testa in giù, gambe all'aria, un braccio su e uno giù. Praticamente una rivisitazione di Guernica. Abbiamo fatto colazione ad occhi chiusi, e l'unica parola uscita fuori dalle nostre bocche stanche è stata melatonina. Esattamente come un anno fa. Il risveglio è stato tutto sommato tranquillo, fino al momento della consegna all'asilo, con qualche pianto. Me l'aspettavo, ma se vi raccontano che è facile, non credeteci.

Melatonina, il ritorno (?)

L'intreccio tra la nostra famiglia e la melatonina (che in casa chiamiamo amorevolmente "la dolcezza", meriterà, nel suo epilogo, un racconto dedicato. Oggi mi limito a dire che avevamo deciso di terminare la somministrazione, passata gradualmente da 12 gocce a 1 goccia, giusto per mantenere la routine; ma la notte da odiare, ciliegina di 10 giorni di risvegli, ci sta facendo riflettere. Insomma, con Adelaide potrebbe ripristinare la dose stile "droga", e vedere come va. Oppure attendere l'effetto stanchezza dovuto all'asilo. Mi dicono che solitamente i bambini che vanno all'asilo, dopo i primi tempi si abituano, e siccome all'asilo si stancano TANTO, la notte dormono beati. Vero?

Vaccinar...sì.

Nella frenesia del periodo non ho annotato sul blog che la scorsa settimana abbiamo bi-vaccinato le bimbe per la varicella. Una decisione che avevamo preso da tempo ma avevamo dimenticato di metterla in pratica, e alle soglie dell'ingresso nelle comunità scolastiche ci è tornata in mente. Al momento, nessuna reazione da segnalare.

Un seggiolino da grandi

Da ieri, Ginevra ha il suo nuovo seggiolino auto da grandi, con le cinture della macchina: le cinture del vecchio seggiolino erano ormai tirate al massimo...la ragazza è piuttosto altina per la sua età...:-) Piccola nota di colore: quando siamo andati a vedere i seggiolini, lei aveva adocchiato quello di cas (Cars), che ovviamente non aveva tutta una serie di caratteristiche ergonomiche, ma era solo estetica (maledetto marketing...). Quando sono tornato in negozio per l'acquisto (di un altro seggiolino, ovviamente: il Rodi XP di Bebèconfort) mi è balenata l'idea di appiccicarci un adesivo di Cars... quando Ginevra l'ha visto era entusiasta! Chiaramente si è accorta che non era proprio lo stesso seggiolino che aveva visto lei, ma gliene è fregato quasi zero ed è saltata sul seggiolino ridendo come una matta (ovvero, segnatevelo: quanto è importante, certe volte, assecondare i figli con poco sforzo per evitare capricci e lamentele).

Inserimenti mediterranei

Quando parlo della pratica degli inserimento in asili e scuole materne, mi piace ricordare che è una roba tutta mediterranea, tipica dell'Italia e di alcuni paesi del sud Europa. Per dire, in scandinavia non sanno nemmeno cosa sia. Il primo giorno di asilo è il primo giorno di asilo, non è "il genitore rimane un po' con il bimbo, poi esce, ma deve rimanere in zona, poi rientra, ecc...eccc..." e avanti così per una settimana. Intanto, il momento del distacco arriva comunque e i bimbi - chi più chi meno - piangono. Magari in tempi diversi, ma piangono. Adelaide ha fatto un ottimo inserimento - piangeva, sì, ma perchè voleva rimanere all'asilo... - e invece oggi, primo giorno in cui rimarrà anche nel pomeriggio - ha pianto quando me ne sono andato, come dicevo. E adesso non vedo l'ora che arrivino le 15:30, che la mamma vada a prenderla per sentirsi dire: "tutto ok, ha pianto un po' all'inizio ma è normale, poi ha giocato con gli altri bimbi,, ha mangiato tutto e ha fatto un po' di nanna".

Ginevra nel limbo

Ginevra attende (almeno stando a quel che dice lei) con entusiasmo l'inizio della scuola. Adelaide la prende pure in giro (mia scola apetta, tua scola chiusa). Questo limbo finirà il 19 Settembre e da lì apriremo un altro capitolo. Nell'attesa, Ginevra è purtroppo un po' sballottata, senza sorella, un po' con la nonna, poco con la mamma, pochissimo con papà. Stanotte, piccina, causa continui risvegli di Adelaide, ha anche dormito maluccio...se dovesse scrivere le sue memorie, forse direbbe anche lei che quella appena trascorsa è stata una notte da odiare..e se lo conoscesse, potrebbe dire...mi sento come in quel quadro di Picasso...

Eh già, figlie mie. E' il nostro periodo Guernica. Pezzetti di tempo, di spazio, di sonno, di asili, di cambiamenti, di lavoro, volano sopra le nostre teste, a volte riusciamo a fermarli, altre volte ci sorprendono alle spalle.
Dicono che è la vita, ma se vi dicono che è facile, non credeteci.




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