2014


Dieci anni fa mia moglie (che ancora moglie non era), andava a vivere da sola.
Io ero laureando, vivevo coi nonni e non ci capivo niente. L'avevo seguita da "fidanzato" nella ricerca di un appartamentino, ma ero totalmente inesperto e direi non del tutto consapevole. Sapevo che in un futuro molto prossimo quei 40 metri quadrati sarebbero stati anche "miei", ma avevo vissuto quella ricerca un passo indietro, con una metà della mela che invece coronava, pienamente soddisfatta, il suo personale sogno di libertà. Ci sarebbe andata in ogni caso, a vivere da sola, con me o senza di me, con il suo stipendio e il bagaglio di esperienze che io ancora non possedevo.

Dieci anni da oggi, più o meno, eccoci qua. Tra pochi giorni faremo il nostro secondo compromesso di vendita, dando il via ufficiale ad un progetto familiare entusiasmante e complesso, che coprirà tutto l'arco del 2014 e impegnerà testa, cuore, muscoli e tempo.

Non una, ma già due appartamenti ci hanno visto condividere questo nostro percorso: quello in cui siamo diventati sposi, e quello attuale in cui siamo diventati genitori. In mezzo, migliaia di chilometri di camper, aerei, tre continenti, due contratti di lavoro, tante sane (e anche un po' insane) discussioni, centinaia di film sul nostro nero ed eterno divano, amici vecchi, nuovi, passati, persi e trovati, passioni condivise e non, denti stretti, carezze, ironie, sentieri in salita e in discesa, tempeste e sguardi ritrovati, curve e rettilinei.

Tutto, - il bene, il male e anche l'inutile - ci ha portato qui, all'alba di un nuovo anno che, probabilmente, sarà il più denso mai vissuto dalla mia tribù. Le bimbe che viaggeranno verso i 3 e 4 anni, uno zio da accogliere nel nucleo familiare, un nuovo stile di vita da fare nostro.
Un camper in giardino e, chissà, un domani, magari anche un cagnolino.

Il 2014, insomma, ci porterà quello che già dieci anni fa desideravamo entrambi: una casetta con un tetto a spiovente, come quelle dei disegni di quando si è piccoli.
Una casetta da riempire con i colori, come sta imparando a scuola Ginevra, come imparerà Adelaide.

Sarà un anno, sintetizzato in un avverbio e in un superlativo, piacevolmente faticosissimo.
O faticosamente piacevole.

E da voi, cosa bolle? Cosa vi aspetta dentro l'anno che verrà?


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