Il primo giorno di scuola materna (per genitori)


Abbiamo finito Agosto con dieci giorni consecutivi di pisciocagavomitate notturne. Non è stato bello, un nonno si è fatto anche qualche ora di ospedale; la lavatrice pensava che avessimo adottato una colonia intera, vista la quantità di lenzuola passate dalla sua centrifuga.

Il ritorno alla normalità è coinciso con un Settembre decisamente estivo, e una strana voglia di svuotare casa. Al trasloco mancano più di 80 giorni, ma è fortissimo il desiderio di mordere il tempo per farlo scappare più veloce. Stiamo vendendo, regalando e buttando tanta roba: la chiamo roba per darle un'accezione negativa, pensando a quanti chilogrammi siamo in grado di sprecare e accumulare rispetto al niente di altre realtà sparse nel mondo. Il nostro piccolo lo stiamo facendo cercando nel riciclo e nel riutilizzo - e nel dono - un modo per rendere utili cose che altrimenti finirebbero nella spazzatura.

Molto prima del "cambio casa" attraverseremo un altro nuovo periodo, imminente, che è stato inaugurato formalmente ieri, con la riunione preliminare tra maestre e genitori.

Sì, ovviamente mi riferisco alla scuola materna, un luogo che fisicamente sarà nuovo per entrambe le pupe. Vengono da un anno di nido e un anno di materna, ma faremo l'inserimento come se fosse la prima volta. Le maestre ci hanno fortemente consigliato un approccio graduale soprattutto per Adelaide - una delle due anticipatarie della classe dei piccoli. Così sarà, potendocelo "permettere", grazie ad alcuni giorni di congedo residuo e al solito supporto della nonna.

Come al solito mi ha fatto un enorme piacere essere presente ad un evento che riguarda le bimbe: ci tenevo a vedere la scuola da dentro e guardare in faccia le maestre. Un gruppo di otto persone, mi è parso un bel mix di seria gioventù e spensierata esperienza. Saranno loro a custodire buona parte delle ore di crescita delle nostre figlie, da qui al 2015 e probabilmente oltre.

I frammenti significativi che mi sono rimasti impressi dalla riunione? Questi:
  • un forte rispetto delle singole età dei bambini, intesa sia come età biologica che mentale
  • una posizione netta sul rapporto genitori-maestre-bambini, sintetizzabile nel "mantra" a scuola comandano le maestre, a casa comandano i genitori. Pronunciato col sorriso sulle labbra fa un effetto meno nazi, ad ogni modo mi è sembrato un mantra condivisibile.
  • un'apertura alle singole necessità: è possibile portarsi un "gioco transazionale", e anche il ciuccio (noi eviteremo)
  • le classi sono suddivise per età (gruppo 3 + anticipatari e gruppo 4-5) ma nell'arco dell'anno vengono svolte molte attività infragruppo. Se si tiene conto che la scuola è anche piacevolmente multirazziale, ne viene fuori un meraviglioso melting pot di età e culture.
Lunedì prossimo è il D-Day, poco più che un giretto turistico per assaggiare la scuola insieme alla mamma. E poi, piano piano, si comincerà davvero...

Commenti

  1. In bocca a lupo. Il nostro D-Day è martedì invece... Speriamo bene!

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