Sorelle si nasce e si diventa
Avevo scritto che sorelle si nasce, ma sorelle si diventa, anche...:-)
Ieri sera Ginevra e la Dada (il soprannome sta prendendo il sopravvento e non va bene!) hanno mangiato la stessa pappa. Stessi ingredienti. Sono già parecchie settimane che Adelaide ha cominciato l'autosvezzamento, ma la pappa era ancora differenziata rispetto alla sorella maggiore. Che ormai mangia di tutto ovviamente, ma talvolta si cucca ancora la pappa con passato di verdure, omo e pastina, e non le dispiace affatto.
Da qualche giorno, Adelaide è entrata nel magico mondo della melatonina. Per Ginevra abbiamo deciso una graduale diminuzione, che durerà un bel po'. Fatto sta che ora sono entrambe drogate con l'ormone del sonno :-) . Stessa sorte per un rituale della nanna che, pur con i suoi stravolgimenti, mantiene alcuni elementi cardine. Superstizione, forse. Per dire, mentre scrivo sono le 23 circa (la sera, e poi pubblico la mattina, roba da blogger professionisti :-D ) e la Dada si è svegliata urlando: sono dovuto correre a placarla, in tempo utile per evitare il risveglio della sorella. Poi si è risvegliata e non ho fatto in tempo. Ora l'ho messa nel lettino di emergenza in sala, quello che usiamo in questi casi per evitare che si disturbino a vicenda, e mia moglie è di là con Ginevra. Sono tempi così. Notti in allerta, tra tosse, brutti sogni, denti e chissà cos'altro, sperando che più o meno tutto fili liscio. Ci sono notti "più o meno ok", notti "cosi così", e notti da odiare. Passerà, e ritroveremo costanza nella quiete notturna...
Ormai, oltre che in questa strana inquietudine notturna, di fatto hanno raggiunto la parità anche nei giochi. Se ancora non si può dire che giocano "insieme", quantomeno usano gli stessi giochi, in modalità e skills diversi, ma pur sempre gli stessi. Sì, Ginevra costruisce torri di lego, Adelaide se li mangia. Ginevra gioca a palla come un calciatore, Adelaide ricorre gli oggetti che rotolano e poi prova a mangiarseli. Sottigliezze. La sostanza è che non esiste il box dei giochi di una e dell'altra. Giocano con quello che trovano, e va bene così...
Ieri sera Ginevra e la Dada (il soprannome sta prendendo il sopravvento e non va bene!) hanno mangiato la stessa pappa. Stessi ingredienti. Sono già parecchie settimane che Adelaide ha cominciato l'autosvezzamento, ma la pappa era ancora differenziata rispetto alla sorella maggiore. Che ormai mangia di tutto ovviamente, ma talvolta si cucca ancora la pappa con passato di verdure, omo e pastina, e non le dispiace affatto.
Da qualche giorno, Adelaide è entrata nel magico mondo della melatonina. Per Ginevra abbiamo deciso una graduale diminuzione, che durerà un bel po'. Fatto sta che ora sono entrambe drogate con l'ormone del sonno :-) . Stessa sorte per un rituale della nanna che, pur con i suoi stravolgimenti, mantiene alcuni elementi cardine. Superstizione, forse. Per dire, mentre scrivo sono le 23 circa (la sera, e poi pubblico la mattina, roba da blogger professionisti :-D ) e la Dada si è svegliata urlando: sono dovuto correre a placarla, in tempo utile per evitare il risveglio della sorella. Poi si è risvegliata e non ho fatto in tempo. Ora l'ho messa nel lettino di emergenza in sala, quello che usiamo in questi casi per evitare che si disturbino a vicenda, e mia moglie è di là con Ginevra. Sono tempi così. Notti in allerta, tra tosse, brutti sogni, denti e chissà cos'altro, sperando che più o meno tutto fili liscio. Ci sono notti "più o meno ok", notti "cosi così", e notti da odiare. Passerà, e ritroveremo costanza nella quiete notturna...
Ormai, oltre che in questa strana inquietudine notturna, di fatto hanno raggiunto la parità anche nei giochi. Se ancora non si può dire che giocano "insieme", quantomeno usano gli stessi giochi, in modalità e skills diversi, ma pur sempre gli stessi. Sì, Ginevra costruisce torri di lego, Adelaide se li mangia. Ginevra gioca a palla come un calciatore, Adelaide ricorre gli oggetti che rotolano e poi prova a mangiarseli. Sottigliezze. La sostanza è che non esiste il box dei giochi di una e dell'altra. Giocano con quello che trovano, e va bene così...
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