Perché il...papà non sarà il re, ma sa cavarsela coi perché!

E' da qualche giorno che ho in mente questo post. Perché? :-) 
Perché Ginevra - con Adelaide a ruota - ha cominciato a inanellare una serie di nefasti pecché [perché], come fanno tutti e come si spera che il proprio figlio non faccia, o almeno riduca la pratica delle domande senza risposta al minimo sindacale.

Perché facciamo colazione?, non rientra in questo minimo. Eppure me lo son sentito chiedere, giorni fa, in camper, cioè in vacanza, alle sette del mattino. Cara Ginevra, è già tanto che mi sono alzato, e ho fame...ah! Ecco, ad esempio, io faccio colazione perché ho fame. Non arriverei vivo a metà mattinata, senza la dose quotidiana di caffèlatte. Ma non le ho risposto così, per paura di un altro perché... pecché hai fame? Semplicemente, non le ho risposto.

Perché è pericoloso?, questa forse ha più senso. Me l'ha chiesto ieri quando le ho detto che questo gioco era pericoloso:


In realtà non lo è molto - pericoloso - a patto che papà stia vicino a te quando sali. E poi, ti sei voluta tenere in testa il casco della bicicletta, quindi, vai pure. E un altro perché lo abbiamo cassato :-)

Pecchè no? Quando Ginevra chiede perché ad un nostro no, talvolta rispondiamo con altri perchè
Perchè vuoi farlo? 
Perchè non giochi a qualcos'altro?
A quel punto, forse un po' confusa, si dimentica il suo primo perché e anche quello che stava facendo, ovvero il motivo del no. Doppia vittoria!

Potrei andare avanti con chilometri di pecchè, ma non lo farò per non perdere tutti i miei lettori in un solo colpo...:-) se volete riderci sopra, date un'occhiata alla pagina Perchè di Nonciclopedia... 
Diciamo, sintetizzando, che i nostri vaccini contro i perché quotidiani si possono classificare come segue:
  • La non risposta. A meno che non siano domande che la meritano, una risposta, per quelle chiaramente insensate la strada del totale silenzio sembra funzionare :-)
  • La risposta evasiva. Evadere dalla risposta a volte non è facile, ma in certi casi si può: un perchè non deve generare per forza un altro perché...basta replicare in modo che non si possa porre un'altra domanda :-)
  • Il contro-perchè: stordire i propri figli di perché forse non sarà politically correct, magari non ci farà vincere i premi di Padre e Madre dell'anno, ma se il tutto viene preso come un bel gioco, si può evitare di essere dilaniati da una fila di perché improbabili...
Sarei davvero curioso di sapere se altri genitori hanno affrontato, o stanno affrontando, il periodo dei perchè in modo originale...:-)

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