Un post "senza figli"

Io sapevo che sarei diventato padre da quando ho cognizione di questo concetto. Ringrazio la vita che me l'ha concesso - perchè volere non è potere, in questo caso - ringrazio mia moglie che ha aggiunto vita nella nostra vita, ringrazio loro perchè quando torno a casa e mi accolgono facendo capolino dalla cameretta, con due sorrisi furbetti e diagonali, da farmi perdere la testa, so di amarle come me stesso.

"E come fai a non fare figli?", ti dice tua moglie. Eh, già... come si fa "a non fare figli"?

La nostra esperienza di genitori ci ha visto cambiare idee e opinioni sia su noi stessi che su questo ruolo, così naturale e così socialmente complesso. Complesso, non difficile. Tante cose a cui pensare, tante decisioni da prendere, tante soluzioni da inventare. Una vita voluta scelta e desiderata ma non per questo perfetta, perchè la perfezione non ci appartiene, non appartiene a nessuno.

In questo contesto, di dedizione e responsabilità - e di gioia, e speranza! - verso le mie figlie e verso la mia famiglia, mi trovo in contrasto, naturalmente, con chi si dichiara orgogliosamente childfree. Quelle coppie - uomini e donne per me pari sono - che decidono di non avere figli.

In questa società di network è facile imbattersi in tutti i tipi di sfaccettature caratteriali, anche nel micromondo genitoriale (e non). E' così che ho modo, grazie anche al blog e a quelli altrui, di interagire con persone che hanno fatto una scelta contraria alla mia. Persone che non hanno intenzione di diventare genitori.

Persone che non giudico in quanto childfree, ma in relazione alla "ragione per cui" vogliono essere tali. Ebbene, tra i childfree esistono quelli che semplicemente se ne fregano, quelli che si sentono a posto così, quelli che "in una società esistono fisiologicamente persone che si dedicano ad altro e non fanno figli".

E poi ci sono quelli che vedono i bambini altrui, vedono i comportamenti dei genitori di questi bambini, riflettono, pensano, valutano e decidono che hanno paura di diventare come loro, di fare gli stessi errori, di essere bambinocentrici, di adeguarsi ad una società che mette al centro del mondo i bambini. Hanno quindi paura di crescere figli tiranni, maleducati, irrispettosi, e in qualche modo - facendosi scudo con questa paura - "scaricano" a mio avviso la loro libera scelta di essere liberi da figli sulla "società".

Dicono, "la società contemporanea ci porta a fare scelte che non condivido, sia per me che per i miei eventuali figli, quindi decido di non averne, perchè ho paura delle conseguenze".

Ebbene, io a queste persone vorrei portare l'esempio di un papà - io! - che pur ritenendosi tendenzialmente apprensivo verso le proprie figlie, e quindi portato a farsi condizionare dalla "società cattiva", ha comunque preso - in coabitazione con il cervello e il cuore della moglie - decisioni "anti-sociali", fregandosene degli stereotipi e del "comune pensiero". Un modo per dire che si è genitori come si vuole, con una percentuale di condizionamento sociale che varia a seconda delle proprie scelte personali e genitoriali.

Dunque, in ordine sparso:

Battesimo, questo sconosciuto
Le mie figlie non sono battezzate. C'è chi ha storto il naso, chi ha velatamente fatto sapere che non condivide, chi ancora aspetta l'invito... pensieri loro, problemi loro. Se le mie figlie vorranno scegliere una strada di fede, e sia. Ma saranno loro a scegliere.

Latte in polvere
Quando il pediatra ha cercato di imporci "la grandi marche" (Mellin, Plasmon ecc...) ci siamo informati e abbiamo scoperto che esiste un latte esattamente uguale a quelli di marca per quanto riguarda l'apporto nutritivo. La differenza è che costa la metà. Si chiama Neolatte e, a dispetto di alcuni pediatri che dicono che bevendolo si diventa anemici o si hanno altri danni più o meno gravi, le nostre figlie ci sono cresciute. L'esperienza con la primogenita ci ha consentito di scegliere ad occhi chiusi anche per la seconda arrivata.

Parto naturale
il nostro migliore amico, pediatra, al quale affiderei la mia vita e quella di tutti i miei parenti - questo per farvi capire la stima che ho per lui - ci aveva caldamente consigliato un parto medicalizzato in ospedale. Noi abbiamo scelto un parto completamente naturale, basandoci anche sull'esperienza di una nostra amica, due volte su due mia moglie ha partorito senza l'ausilio di analgesici o altro. Io, lei, l'ostetrica.

Gestione dei capricci e pianti notturni
La letteratura e gli studi in merito, e così le opinioni, sono assolutamente divergenti tra loro. Lo si impara, con l'esperienza, e si può - udite udite, senza condizionamenti sociali! - gestire capricci e risvegli notturni in modo consapevole, scegliendo in base all'età, al periodo, al contesto, la strada che si ritiene più opportuna.

Svezzamento
Anche qui, letterature a parte, con l'esperienza si impara a gestire l'alimentazione in maniera meno dogmatica  di quanto la società vorrebbe imporre.

E questo vale per tutto, per le scelte scolastiche, per le regole da far applicare in casa, per tutte le fasce di età. SI-PUO'-FARE !

Dunque, lungi dal pensare di essere genitori bravi o migliori di altri, è chiaro che le decisioni che si prendono possono tranquillamente essere indipendenti dalla società. E non a caso, in quanto ho descritto c'è una parolina che ritorna: esperienza.

Quindi, ai childfree che vedono i figli degli altri e quindi non ne vogliono fare, dico: se avete questa paura è perchè vi considerate ingabbiati da questa società, impossibilitati già adesso a fare scelte che siano vostre. E' una paura che trascende, evidentemente, la possibilità o meno di diventare genitori, e solo l'esperienza potrà (anzi...potrebbe) confutare o meno la vostra paura... non voglio convincere nessuno (siamo già 8 miliardi a questo mondo, non ci stiamo estinguendo :-D ) solo evidenziare il fatto che se chi non fa figli prende questa decisione per paura, forse dovrebbe riconsiderare la vita nella sua interezza. Senza paura, ovviamente! :-)


Commenti

  1. Ciao, ti leggo da un pò di tempo e mi piace tantissimo il tuo blog, bello vedere il punto di vista di un papà. Nel leggerti ritrovo tante riflessioni mie e di mio marito, anche lui un papà presente e attento. Mi ritrovo molto in questo post, non abbiamo fatto le vostre stesse scelte, ma anche noi abbiamo letto molto e ci siamo fatti opinioni sulle cose, ma nel momento in cui ci siamo trovati ad affrontarle abbiamo agito in modo assolutamente personale pensando al meglio per la NOSTRA famiglia. Ci vuole amore e CORAGGIO...e anche un pò di spirito di sacrificio. Non esistono manuali.

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    1. Ciao Lisa, grazie per il tuo commento. Sono curioso (per confrontarsi) riguardo alle scelte diverse, mi piace venire a sapere come altri genitori hanno gestito situazioni simili trovando vie differenti....

      Sul coraggio è vero, ce ne vuole, in mancanza di coraggio ci si fida dell'istinto...

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  2. Ciao!!Diciamo che le nostre scelte "diverse" sono state dettate dalle esigenze del momento. Purtroppo la nostra piccolina è nata con una malformazione(scoperta dopo la nascita) nulla di grave (megacolon congenito) ma ha passato il primo mese in ospedale per la diagnosi e poi altre tre settimane a gennaio quando l'hanno operata. Quindi non ho potuto allattarla...e visto che siamo credenti abbiamo preferito battezzarla prima dell'operazione. Tante piccole scelte sono state dettate dalla situazione, ma anche dal nostro essere famiglia e coppia...Per esempio tornata dall'ospedale, visto che comunque era già abituata a dormire da sola senza di noi ed era molto serena...l'abbiamo messa subito nella sua camera (una amica psicologa mi ha sgridato per questo, ma Chiara dorme 11 ore filate nel suo letto, va a letto ridendo e si sveglia chiamandomi allegra...quindi mi sento serena di questa scelta). Per lo svezzamento...abbiamo provato a seguire alcune direttive, ma poi da un paio di mesi ha iniziato a rifiutare le sue pappine e a volere il cibo che vede nei nostri piatti...quindi mangia quello che mangiamo noi(in pratica ci costringe a mangiare meglio!). Insomma, noi cerchiamo di ascoltarla...è lei a farci capire cosa la fa stare bene, credo sia importante per un genitore ascoltare.

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    1. mi spiace per la piccola ma se tu che sei mamma dici niente di grave è rassicurante :-) sul fatto del battesimo è coerente scegliere secondo la propria fede e il proprio credo, sul fatto del dormire nel proprio lettino sono assolutamente d'accordo, così abbiamo fatto fino a pochi giorni fa, poi Ginevra col fatto dei cambiamenti (mamma al lavoro, ecc...) probabilmente sta reagendo svegliandosi, e comunque e per poter far dormire Adelaide (e noi!) l'unico modo (dopo notti di tentativi) è stato che quando si sveglia Ginevra, se non si riaddormenta la mettiamo con noi... sullo svezzamento dal mio punto di vista avete fatto strabene ;-) ...e il cardine di tutto è la tua ultima frase "cerchiamo di ascoltarla", sempre ricordandoci che i genitori siamo noi e quindi, fatto salvo il periodo neonatale, poi devono essere loro ad ascoltare noi :-)

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  3. p.s. la mia piccola da quando sono tornata al lavoro continua dormire...MA quando sono in casa mi sta letteralmente attaccata alle gambe tutto il tempo!!!!! Praticamente mi sta attaccata come una cozza...impedendomi di fare qualsiasi altra cosa. A loro modo esprimono il disagio del distacco...è una fase normale credo.
    P.P.S. Come vi comportate con i capricci? Siamo abbastanza severi...ma a volte è difficile distinguere tra capriccio e bisogno...

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    1. ma quanto ha? Noi abbiamo cominciato a capire la differenza tra capricci e bisogni dopo l'anno è mezzo ;-) per i capricci la soluzione che funziona è ignorarli completamente...ho raccontato qualcosa qui: http://diventaregenitori.blogspot.it/search/label/capricci

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  4. Caro Massimiliano,
    mi sembra doveroso commentare questo tuo post,se non altro perchè è (anche) a causa mia che lo hai scritto.
    Tu sei felicissimo, sereno, completo e sono felice per te. Vuoi parlare solo della tua esperienza personale, che quindi si ferma a quella con bambini sotto i tre anni, ed è una scelta più che condivisibile. Come hai notato io raramente parlo di bambini sotto i tre anni e c'è un motivo: effettivamente fino a quell'età un genitore può essere come vuole, senza condizionamenti sociali, proprio come dimostri tu. Una mamma che segue il mio blog si è lamentata perchè le catechiste non hanno gradito il fatto che avesse mandato suo figlio da solo a catechismo (piccolo paese, chiesa a due passi da casa, visibile dal balcone). I miei vicini di casa hanno dovuto 'assumere' una ragazza maggiorenne per darle la delega per andare a prendere il figlio alle medie e accompagnarlo fino a dietro l'angolo della scuola, da dove prosegue fino a casa da solo. i professori l'hanno scoperto e hanno convocato i genitori, hanno addirittura parlato di possibile denuncia... Una madre si è lamentata con me di non poterne più dei compiti a casa e delle altre madri che la chiamano per discutere dei compiti, del programma scolastico e delle insegnanti. Insomma, più il figlio cresce, più diventa parte della società e tu, come genitore, sei obbligato ad accompagnarlo in questo cammino. A quel punto è difficile tirarsi indietro, diventare una famiglia di asociali.
    Poi ci sono i genitori oggettivamente bambinocentrici, che mettono i pargoli davanti a tutto e tutti. Ci sono genitori che non sanno mai dire di no, che viziano i figli. Ci sono genitori che giustificani i bambini che si comportano male, quelli che non li educano (parlo di educazione civica). Purtroppo questo tipo di genitore sta aumentando, ce ne sono sempre di più in giro, vuoi per senso di colpa, vuoi per immaturità. In sostanza sì, la mia decisione di non essere madre dipende (anche) dalla società, ma non do la colpa alla società. Tra causa e colpa c'è differenza. Non sentirti offeso personalmente, quindi, se i childfree dicono di non volere figli.

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  5. Rimango perplessa sul punto "parto naturale" con un vanto immotivato. Buon per tua moglie (anche se ad una lettura distratta sembrerebbe che il parto naturale tu l'abbia affrontato di persona, ma dinnanzi a complicazioni le "scelte consapevoli" lasciano il tempo che trovano. Ringraziate la buona stella che vi ha permesso di mantenere questa "scelta", e null'altro.

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    1. Sara, nulla di cui vantarsi. Semplicemente, abbiamo scelto la strada naturale in un epoca in cui va di moda il cesareo immotivato. Dinnanzi a complicazioni? Beh, ti assicuro che nel primo parto ci sono state e, infatti, eravamo quasi decisi per fare l'epidurale...a pochi secondi dal passaggio in sala parto, mia moglie ha sentito l'impulso di spingere e in mezz'ora è nata Ginevra. Il concetto che volevo esprimere è che abbiamo optato all'inizio per una scelta naturale, in un modo in cui molti (troppi) anche in assenza di complicazioni scelgono parti iper-medicalizzati o addirittura cesarei assolutamente immotivati.

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  6. Quando sento gente che dice "Ho scelto il parto naturale e bla bla bla" mi girano le scatole ampiamente.
    Se hai potuto scegliere il parto naturale non venire qui a fare il grande, perchè se hai potuto farlo è perchè è andato tutto bene e non c'erano pericoli per la salute delle bambine o per la salute di tua moglie. Quindi ti è andata bene, grazie al cielo. Perchè se qualcosa fosse andato storto, e per fortuna non è stato così, e il cesareo fosse stata l'unica alternativa, non saresti qui ora a dire che hai "scelto". Perchè non avresti avuto scelta.
    Ecco, solo perchè è facile parlare quando è andato tutto bene.

    Lumen

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    1. Ciao Lumen,

      hai ragione, è andato tutto bene e siamo stati fortunati. Io però intendo dire che la nostra scelta è avvenuta prima del parto, a differena di molti altri che, in assenza di complicazioni, scelgono un parto medicalizzato. Che poi, in caso di complicazioni DURANTE, la medicalizzazione e l'intervento di esperti sia fondamentale e ovviamente renda vana la scelta iniziale per il bene del bambino e della madre, non è in discussione, ma palese. Sincrementa non capisco l'accanimento, probabile che sia un argomento delicato in cui si toccano tasti dolenti per qualcuno. Me ne rincresce, ma non era mia intenzione "fare il grande". Semplicemente, dire che la scelta PREVENTIVA di un parto naturale, lo ripeto, in assenza di complicazioni, nel 2012 purtroppo NON è la scelta dominante.

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  7. Ciao, ho appena scoperto il tuo blog e mi sento di complimentarmi con te, condivido pienamente il post "senza figli" e anche il discorso sul parto naturale, credo si capisca chiaramente che parli di una scelta preventiva. Io ho fatto un naturale con epidurale decisa all'ultimo minuto (non avevo nemmeno mai parlato con l'anestesista), epidurale che cmq non ha fatto effetto. In ogni caso approvo l'idea di partire con un parto naturale poi ben vengano cesareo ed epidurale se necessari.. Quindi bravi!!! :)

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    1. Ciao Azzurra, grazie per la tua testimonianza. Anche a me sembrava chiaro che si parlasse di una scelta preventiva che non precludeva eventuali interventi medici in caso di bisogno... ma visti gli altri commenti forse c'era bisogno di un chiarimento ulteriore :-)

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