5 giorni pieni di tutto

Eccoci di ritorno. Abbiamo girato per amicizie. Amici di sopra, amici di sotto, amici a destra, a sinistra. La famiglia ha preso il suo Cricchetto e per 5 giorni ha fatto il pieno di tutto, non solo di acqua e gasolio.

A Bardonecchia, di fresco, di Sampdoria e di due "zii" che vediamo poco e che vorremmo vedere di più, anche per migliorare l'interazione tra loro e le sorelle Scorza, che è ancora un po' acerba.


Nella val di Susa, di cartelli "no tav", di umidità, caldo e curve, per raggiungere l'area di sosta a Sant'Antonino di Susa. Buona, con una bella vista sulla valle e tanti cagnolini che Ginevra si è divertita a rincorrere.



Nelle valli di Lanzo abbiamo fatto il pieno di cordialità, bambini e campagna. A riveder la famigliola che il camper ci ha permesso di conoscere. Ci hanno accolti nella casa "estiva", con barolo, salame e formaggio, permettendo a Cricchetto di dormire tranquillo nel prato di fronte a casa, e noi dentro. Al risveglio, guardando fuori, abbiamo visto prati, prati e ancora prati. Quei prati in cui i due bimbi più grandi si sono sbizzarriti con camionette, monopattini e attività bucoliche. Raccoglievano fiori insieme e li portavano alle mamme...:-)








Poi c'è una parentesi che comincia con le zanzare e si conclude la mattina dopo, con papà che vomita nella piazza deserta di un paesino sconosciuto. E' una parentesi che contiene anche tanta amicizia, amici che giocano con le bimbe, amiche che fanno addormentare Adelaide spingendo delicatamente il passeggino, come se avessero paura di romperlo :-). Una mangiata fuori, e poi. Poi si abbassa la musica e il velo, su una situazione che non voglio raccontare ai più, almeno non nei dettagli.

Dico solo che è tutta esperienza, e che mai in vita nostra (era accaduta una cosa simile) rimarremo in un luogo che da ospitale si trasforma in qualcos'altro, in un luogo dove scusarsi non serve, anzi, fa peggiorare le cose e aprire le cateratte, forse, di una mal sopportata presenza. Pensieri che vagano in una notte insonne. Nel tempo di schiacciare un tasto, d'istinto, per ammorbidire temporaneamente i decibel perchè devi far addormentare tua figlia. Errori da papà. Un errore che voglio ripetere e ripeterò sempre ab aeternum: mettere le mie figlie davanti a tutto, sempre. Nei tempi e dai luoghi della nostra vita dove questo atteggiamento sarà scambiato per scortesia e maleducazione, noi fuggiremo. Lontani, nelle curve di notte cercando un parcheggio, muovendo il camper con le bimbe già nei letti, una cosa che non avremmo mai fatto in vita nostra.

E sarà così, sempre, che andremo a imparare a vivere da qualche altra parte, invadendo qualche altro tavolo con la nostra spensieratezza e i nostri quattro sorrisi.

 Perchè le parentesi si chiudono, definitivamente o meno lo dirà il tempo e l'intelligenza che si vorrà mettere a disposizione.

Ma la vita prosegue, nel caso specifico in un parco acquatico, con altri amici e altri bimbi.

Con Ginevra che si scatena in acqua, Adelaide che sguazza seduta, e gli altri pari età fanno altrettanto.

La nostra dimensione. Bellissima.

ps: foto della vacanza? Sì, ma tra un po'. Ora non trovo la macchina fotografica e mia moglie mi chiama per colazione, Adelaide ha una sua tipica mattina da risveglio e Ginevra ha sete.

La nostra dimensione. Bellissima.


Commenti

  1. abbassata la musica diventa un'esperienza triste ma illuminante, di cui fare tesoro

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